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Editorial

LOS ITALIANOS DE GENERAL WORK LE ACUSAN A OBIANG DE SER COMPLICE DE LA MUERTE DE IGOR TRAS CELEBRAR EL TERCER ANIVERSARIO DE SU MUERTE EN GUINEA E ITALIA RESPECTIVAMENTE.


publicado por: AYOM NGANG el 24/06/2010 11:06:20 CET

El dia 21 de junio de 2007, muere uno de los grandes empresarios de guinea ecuatorial, el cual era muy amigo de Teodoro Obiang Nguema presidente de la republica de guinea ecuatorial. Y tras celebrar con jubilo ese día, uno de los dirigentes de esta firma, leó este texto que les ponemos al dorso en privado, para declarar a sus compañeros el estado en el que funcionan las cosas en torno a tres años despues de la muerte de Igor Cellotti.

Bueno, son dos de los propositos que nos hacen publicar esta carta, es original y no la vamos a traducir, ya que el italiano es muy cerca al español y lo podemos leer todos.

Los italianos dicen que la muerte de igor debio al dinero que obiang fue a esconder en una de sus cuentas que tenía en america, y tras exigirle la responsabilidad, le llama a Igor y pedirle a que se fuera él a coger el dinero, alegando el motivo de que se utilizaría el dinero como pago de la obras que ejecuta la firma General Work en toda guinea. Una vez traido el dinero, obiang le dijo que se lo entragara en Mongomo, a ver cómo se areglan, una vez depositado el dinero en las manos de Obiang, le ordena a juan cruz a asesinar a Igor cellotti.

Sin mucho que explicar, les adjuntamos el documento en original y en italiano. No decimos quién tiene el ducumento, simplemente evitamos daños. Pero aseguramos que los italianos ya tienen en trámites el problema a fin de que sea esclareido el asesinato.

Ahora, esta gente que le acusan a Obiang ahora como asesino y ladron, tambien son los que escriben en esta pagina?

Aqui desde Oslo les deseo la fuerza para que sigan y que pongan en la luz la figura de Obiang ante todos

TEXTO

Artículo de “La Stampa”
L’ombra dell’omicidio dietro l’incidente aereo in Guinea Equatoriale Il giallo dell’italiano in affari con il dittatore L’imprenditore friulano morto lo scorso anno
PABLO TRINCIA
Uno strano incidente aereo tra le foreste dell’Africa equatoriale, il pilota che sparisce nel nulla, il corpo carbonizzato di un imprenditore italiano e una dittatura sanguinaria che ne eredita parte delle proprieta’, aprendo un complesso contenzioso internazionale.
Sono passate le cinque del pomeriggio del 21 giugno 2007, quando un Cessna 84EN decolla da Mongomo, citta’ a Est della GUINEA Equatoriale, diretto a Bata, porto sulla sua costa atlantica. A bordo: un pilota spagnolo, Juan Cruz Manzano, e un imprenditore friulano, Igor Celotti, originario di Buja (Udine).
Intorno alle 18 e 30, a circa a meta’ tragitto, il velivolo perde quota e si schianta tra la vegetazione tropicale del distretto centrale di Niefang.
Due giorni dopo, i soccorritori scoprono, accanto all’aereo in pezzi, il cadavere carbonizzato di Celotti. Si pensa subito a un tragico incidente, ma mentre i suoi resti sono ormai irriconoscibili, Juan Cruz Manzano -seppur in stato confusionale- e’ praticamente illeso. E appare intatta la valigetta dell’italiano. Le autorita’ equatoGUINEAne chiudono quasi subito il caso. Il pilota spagnolo viene medicato in Camerun, da dove sparira’.
La salma di Igor Celotti, dopo un funerale solenne con le piu’ alte cariche del piccolo Stato africano, viene sigillata in una bara e riportata in Italia, dove lo attendono la vedova e due figli piccoli.
Ad oggi, ne’ in GUINEA Equatoriale ne’ in Italia e’ partita alcuna indagine sull’incidente. Ma alcuni, che per affari o amicizia erano vicini all’imprenditore italiano, hanno rivelato a La Stampa la propria teoria: non e’ stato un incidente. L’ipotesi e’ che Igor Celotti gestisse un giro d’affari che faceva gola a molti, e che avesse rapporti commerciali e non con personaggi di dubbia reputazione, cominciando dai membri del governo equatoGUINEAno (la maggior parte degli intervistati ha chiesto l’anonimato).
Ma cominciamo in ordine cronologico: classe 1961, Igor Celotti si trasferisce in GUINEA Equatoriale a meta’ Anni 90 come tecnico per un’azienda italiana di costruzioni. L’ex colonia spagnola e’ poverissima ed e’ governata dal dittatore Theodoro Obiang Nguema, al potere da 1979. La corruzione e’ endemica, gli affari vanno male e l’azienda chiude.
Ma nel 1996 il governo scopre di avere un mare di petrolio: il Paese diventa il terzo produttore africano. Lo stato ha fiumi di denaro da investire, o da nascondere nei conti esteri della famiglia del presidente (nel 2003 un’inchiesta del Senato statunitense scopre conti milionari di Obiang Nguema e famiglia nella Riggs Bank di Washington).
Celotti torna in Italia e chiede un aiuto all’imprenditore Giulio Cistaro, che gli fornisce capitali, macchinari e lo mette a capo della General Work (G. W.) GUINEA ECUATORIAL. La societa’ cannibalizza appalti di strade, acquedotti, palazzi governativi, opere marittime. L’azienda fattura grosse somme, Celotti diventa amico del presidente Nguema e della sua cricca. Tutto fila liscio, fino al 21 giugno scorso.
Secondo un imprenditore italiano vicino a Celotti, l’uomo sarebbe stato vittima di un raggiro che ha come protagonista Juan Cruz Manzano, il pilota sparito: «Manzano aveva una procura generale sui conti esteri di Celotti che nessuna indagine ha bloccato». Ma c’e’ parla di un complotto da parte del governo equatoGUINEAno. Lo sostiene un ex agente dei servizi segreti dello Stato africano e amico di Celotti (che chiede di essere chiamato «Santiago Ndong» ): «Celotti versava molti soldi dei ricavi degli appalti pubblici ai membri del governo, ma finanziava anche l’opposizione. Il presidente e il suo governo hanno cominciato a sospettare di lui. Perche’, oggi, la famiglia del presidente controlla il 45% della GUINEA General Works?».
Un uomo d’affari italiano che lavorava con l’imprenditore friulano, sostiene che Celotti avesse lucros
e attivita’ in Gabon, in Austria e Romania e in Medio Oriente e gestisse i propri affari attraverso societa’-fantasma, tra cui la Rangerbourg Panama, con la quale sarebbe entrato in possesso, grazie a una falsa cessione notarile, della societa’ GW GUINEA ECUATORIAL, sottraendola al proprietario Giulio Cistaro. Sulla vicenda e’ aperta una disputa legale.
Il restante 55% della societa’, gestita oggi in GUINEA da Gimmy Ricci, affarista che in Italia ha avuto guai con la giustizia, sarebbe in mano alla famiglia dell’imprenditore scomparso. Sempre secondo questa fonte, non sarebbe stato esaminato il dna sul corpo dell’imprenditore perche’ non richiesto dai parenti. Un portavoce della famiglia di Celotti non ha rilascia dichiarazioni.


Fuente: INTERIOR

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